82° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka

Gennaio 21, 2025|Uncategorized|
«Siamo un corpo unico. Siamo gli Alpini». Queste parole hanno aperto la cerimonia solenne di sabato 18 gennaio, al Santuario della Madonna degli Alpini sulla collina di San Maurizio sopra Cervasca e Vignolo, nel secondo giorno di celebrazioni organizzate dalla Sezione Ana di Cuneo per l’82° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka, nel ricordo del sacrificio della Divisione Alpina Cuneense.

Trenta ore di inferno nello scontro con l’Armata Rossa, il 19-20 gennaio 1943: la Divisione fu quasi totalmente annientata e su 16.500 militari partiti (6 mila della Granda), meno di 1.500 fecero ritorno. Alla presenza del Consiglio nazionale guidato da Sebastiano Favero, di decine di gagliardetti e labari, il presidente di sezione Davide Spedale ha omaggiato il Cippo ai Caduti, con l’alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno Nazionale.

Il gruppo è quindi entrato nella chiesa di San Maurizio, circondata da 800 lapidi e croci alla Memoria e dove ogni anno, anche grazie alla spettacolare vista sulla pianura, migliaia di visitatori e penne nere in arrivo da tutta Italia salgono in pellegrinaggio. Nel 2009, nel Santuario sono stati tumulati i resti di Antonio Isoardi, nato a Canosio nel 1916 e deceduto in Russia il 31 gennaio 1943.

«Ecco perché consideriamo questo luogo un Sacrario – così il sindaco di Cervasca, Enzo Garnerone, ricordando che da anni l’Ana cerca di ottenere il riconoscimento di Sacrario militare -. Abbiamo approvato una delibera, che sarà inviata al Presidente della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio, Provincia, Regione e le centinaia di Comuni, dal Piemonte alla Toscana, dove furono reclutati gli alpini della Cuneense. Insieme per un unico obiettivo: trasmettere la storia e i valori alpini ai giovani».

«Un alpino riposa qui, a nome di tutti i Caduti e dispersi in Russia – ha sottolineato la professoressa e storica Maria Bramardi -. Uno per ribadire la sacralità di questo posto». Con un richiamo finale alla lapide posta negli Anni 60 dalle sezioni Ana di Lucca, Pisa e Livorno. «Le milleottocento penne mozze di Lucchesia, convenute a raduno con i fratelli della Divisione Cuneense, da questo colle additano ai potenti la pianura e le valli operose. E li ammoniscono che non dalla guerra, ma dal lavoro, dalla libertà, dalla fratellanza, i viventi traggono nobiltà e grandezza».

Dal Santuario è quindi partita la staffetta della fiaccola alpina: gli atleti del gruppo sportivo di Cuneo che hanno percorso 14 km, fermandosi ai monumenti di Cervasca, Confreria e corso Dante a Cuneo, con arrivo al Memoriale della Cuneense all’ex Stazione Gesso.

 

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